Apocrifi

Con buona pace di …

Docente del mio tempo

Sei ancora quello del latino e della grammatica
docente del mio tempo. Eri nella vecchia media
con le declinazioni astruse, il fardello dei pomeriggi,
t’ho visto – dentro il carro di Achille, alle parafrasi
alle mura di Troia. T’ho visto: eri tu
con la tua analisi logica esatta persuasa alla selezione
senza amore, senza Dewey. Hai disperso ancora
come sempre, come dispersero i padri, come dispersero
i bidelli che ti videro la prima mattina.
E questa bocciatura odora come nel giorno
quando l’allievo disse all’altro allievo:
«Io vado al ginnasio». E quell’eco fredda, ostile,
è giunta fino a te, dentro il tuo orario.
Dimenticate, o colleghi, le nuvole di voti:
Scendete dalle pedane, dimenticate quei docenti,
i loro registri affondano nella polvere
il rumore dell’aula, l’intervallo, coprono il loro cuore.

Malbam, 2012
(Con buona pace di Salvatore Q.)

O prof – dissi – che stando fra chi spera

“O prof – dissi – che stando fra chi spera
siete giunti stanchi di far lezioni
ad una ancor lunga parte di carriera
pria che l’iroso Brunetto vi pensioni
non vogliate negar l’esperienza
davanti al sol di allievi con passioni.
Considerate la vostra docenza:
fatti non foste a insegnar da stolti
ma per seguir senso e competenza”.
Li miei colleghi feci sì travolti
da questa orazion picciola e maldestra
che a fatica poi li avrei distolti
e volta nostra poppa alla ministra
dei banchi facemmo ala al gran balzo
sempre acquistando di lato, a sinistra.

Melbam, 2009
(Con buona pace del Sommo.)
Letta da Mario Ambel il 31 ottobre 2009, al Convegno nazionale lend
di Catania, a  conclusione dell’intervento
Soggetti Oggetti Procedure: una scelta strategica
per inseguir senso e competenza